È bella la parola FINE a volte.
Quando è densa di pensieri, tentennamenti, nuovi slanci e ricadute, di scelte consapevoli e di risvegli.
La scrivi tu, a caratteri lievi e precisi, quando ti accorgi che ‘…e vissero felici e contenti ‘ diventa una bugia.
Allora la scrivi senza sensi di colpa, senza strascichi, con la consapevolezza di valere molto di più di una storia fasulla senza lieto fine, mettendoti alle spalle, con un tratto di penna, chi ti ha deluso o tradito o lasciato, chi ti ha trascurato fino a farti dubitare di te stessa.
La scrivi pensando che forse avresti potuto deciderti prima, ma no…non sarebbe stato lo stesso.
Perché c’è un momento preciso per la parola FINE.
Quando lo schermo diventa nero, tutto si spegne e finalmente le lettere risaltano chiare, precise, pulite.
Succede quando, sulla bilancia, contano di più le parole non dette o quelle subite, gli abbracci non dati o le occasioni mancate, le assenze e le distanze pur stando vicini, le bugie reiterate, i sogni non condivisi e le mani lontane, troppo lontane.
E allora prendi coraggio…
Respiri…
E a caratteri chiari, puliti, felici scrivi quell’unica parola: FINE.
4 lettere che, in realtà, non chiudono una favola, ma ne aprono un’altra, una vera, tutta ancora da scrivere…
…una favola tutta per TE.
Margherita Roncone
30.03.2017